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domenica 1 gennaio 2012

"Natale" di Giuseppe Ungaretti (1916)

 
"Natale"è una poesia composta nel Natale del 1916, durante un periodo  di licenza che Ungaretti trascorse a Napoli presso alcuni amici. Il momento di tregua dalla guerra consente al poeta un attimo di respiro: l'uomo straziato dal dolore per la morte dei compagni davanti ai suoi occhi. L’opera evidenzia tutta la tristezza del poeta, ancora impressionato dalla brutalità della guerra che non risparmia nessuno, e non ha voglia di passeggiare nelle piccole strade affollate di gente, durante le feste natalizie. Ungaretti frantuma i versi per dare l’impressione di un singhiozzo. Questo ritmo crea infatti tristezza e raggela l’animo del lettore, il che contrasta con l’immagine del caminetto, il quale più che calore pare evocare quelle emozioni che mancano. La poesia presenta figure retoriche come la metafora e la similitudine.

 Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono  

Sto
con le quattro
capriole di fumo
del focolare

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