martedì 28 febbraio 2012
domenica 26 febbraio 2012
"Il cuore che ride" di Charles Bukowski.
La tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c’è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l’hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.
"Lavandare" di Giovanni Pascoli.
Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi, che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene.
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non trni ancora al tuo paese!
Quando partisti, come son rimasta!
Come l'aratro in mezzo alla maggese.
"Le piante del lago" di Cesare Pavese.
Le piante del lago
ti hanno vista un mattino.
I sassi le capre il sudore
sono fuori dei giorni,
come l'acqua del lago.
Il dolore e il tumulto dei giorni
non scalfiscono il lago.
Passeranno i mattini,
passeranno le angosce,
altri sassi e sudore
ti morderanno il sangue
- non sarà così sempre.
Ritroverai qualcosa.
Ritornerà un mattino
che, di là dal tumulto,
sarai sola sul lago.
"La Vita" di Alessandro Baricco
"Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vivedavvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana".
"25 giugno 2010 - Roma - Prati - Ore 15.00" di Ivan Gallozzi.
Avere bisogno...
Avere bisogno di diluire questa inquietudine in solitario...
Attraversare luoghi famigliari carichi di storia...
La mia storia...
Ognuno ha la sua...
Sintetizzare il caos distante da occhi indagatori...
In sguardi comuni...
Avere bisogno...
Avere bisogno di un nuovo orizzonte in cui sentirsi vivi...
Avere bisogno di diluire questa inquietudine in solitario...
Attraversare luoghi famigliari carichi di storia...
La mia storia...
Ognuno ha la sua...
Sintetizzare il caos distante da occhi indagatori...
In sguardi comuni...
Avere bisogno...
Avere bisogno di un nuovo orizzonte in cui sentirsi vivi...
"Gioia e Dolore" di Kahlil Gibran.
Allora una donna disse:
Parlaci della Gioia e del Dolore. E lui rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti ?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.
Nonno Romeo.
C'è una strana aria di famiglia e ricordi in questa stupenda canzone di Guccini..... sarai sempre nel mio cuore Romeo..... sarai sempre vivo in fondo alla mia anima.... come quelle passeggiate che facevano insieme tornando dai campi o dal fiume mentre rimiravamo il tramonto calare dietro le montagne.... io ero un bambino di solo sette/otto anni, tu un uomo già oltre i sessanta.... con una guerra da partigiano alle spalle e 30 anni di lavoro in miniera.... ma di una docezza infinita... grazie Romeo, grazie per tutto ciò che mi hai lasciato dentro.....
"L'anima libera" di Charles Bukowski
"L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino."
"La Follia" di Ivan Gallozzi
"La follia è solo relativa, il confine con la sanità mentale è un equilibrio sottile e spesso instabile, in cui tutti almeno una volta vi abbiamo sconfinato, e con l'approssimarsi dell'età matura ci si accorge di quanto la vita ci abbia portato lontano da ciò che eravamo un tempo"....
giovedì 23 febbraio 2012
Coldplay - Mylo Xyloto (2011)
Questo riepilogo non è disponibile.
Fai clic qui per visualizzare il post.
George L. Mosse - Il Razzismo in Europa: Dalle Origini All'Olocausto
George L. Mosse - Il Razzismo in Europa: Dalle Origini All'Olocausto
Individuate le radici del razzismo nell'ambiente culturale illuministico, nel naturalismo scientifico come nel pietismo religioso, Mosse ne segue il diramarsi nei vari movimenti letterari, scientifici, politici nell'Europa dell'Ottocento e del Novecento, fino a ricostruire le tappe e i modi in cui i nazisti arrivarono alle esecuzioni in massa degli ebrei. Mosse è stato uno storico del nazismo e del fascismo, di cui ha contribuito a rinnovare l'interpretazione. Ha insegnato nell'Università di Madison (Wisconsin) e nell'Università ebraica di Gerusalemme.
mercoledì 22 febbraio 2012
Stefano Andreoli, Alessandro Bonino - Spinoza
Questo riepilogo non è disponibile.
Fai clic qui per visualizzare il post.
sabato 11 febbraio 2012
L'Albatro di Charles Baudelaire
Per dilettarsi, sovente, le ciurme
Catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
il bastimento che scivolando va su amari abissi.
E li hanno appena sulla tolda posti
che questi re dell'azzurro abbandonano,
inetti e vergognosi, ai loro fianchi
miseramente, come remi, inerti,
le candide e grandi ali. Com'è goffo
e imbelle questo alato viaggiatore!
Lui, poco fa sì bello, come è brutto
e comico! Qualcuno con la pipa
il becco qui gli stuzzica; là un altro
l'infermo che volava, zoppicando
mima.
Catturano degli albatri, grandi uccelli marini,
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
il bastimento che scivolando va su amari abissi.
E li hanno appena sulla tolda posti
che questi re dell'azzurro abbandonano,
inetti e vergognosi, ai loro fianchi
miseramente, come remi, inerti,
le candide e grandi ali. Com'è goffo
e imbelle questo alato viaggiatore!
Lui, poco fa sì bello, come è brutto
e comico! Qualcuno con la pipa
il becco qui gli stuzzica; là un altro
l'infermo che volava, zoppicando
mima.
Come il principe delle nubi
è il poeta che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere: ma esiliato
sulla terra, fra scherni ,
le sue ali di gigante gli impediscono di camminare
è il poeta che, avvezzo alla tempesta,
si ride dell'arciere: ma esiliato
sulla terra, fra scherni ,
le sue ali di gigante gli impediscono di camminare
mercoledì 8 febbraio 2012
Javier Marias - Domani nella battaglia pensa a me
Javier Marias - Domani nella battaglia pensa a me
Ritengo questo libro di Javier Marias un vero capolavoro della letteratura mondiale, un'analisi lucida e schietta dell'inganno della vita, di cui tutti ne facciamo parte, nessuno escluso. In ogni esistenza ci sono molte zone d'ombra, a cui nessuno, tranne noi , è permesso accedere. Ci sono cose ed oggetti che ci sopravvivranno, che parleranno di noi, ma infine tutto è destinato all'oblio, alla dimenticanza, e allora sarà maggiore la vita che sarà andata perduta, non raccontata, di quella che sarà ricordata. Erano mesi che cercavo questo libro per condividerlo, ora l'ho trovato e sono lieto di potervelo presentare e regalare. -Ivan70-
Il capolavoro dello scrittore spagnolo ci parla della complessità della vita e dell’inganno dei segni che lasciamo nel mondo
Le prime pagine di “Domani nella battaglia pensa a me” dello scrittore spagnolo Javier Marias sono una trappola che ti incatena:
Nessuno pensa mai che potrebbe ritrovarsi con una morta tra le braccia e non rivedere mai più il viso di cui ricorda il nome. Nessuno pensa mai che qualcuno possa morire nel momento più inopportuno anche se questo capita di continuo, e crediamo che nessuno, se non chi sia previsto, dovrà morire accanto a noi.
Quello che segue non è un semplice racconto dei fatti ma il pensiero di un uomo – che procede attraverso un denso flusso di coscienza, inizialmente di semplice lettura poi via via più ipnotico, i cui ingredienti sono fatti di riflessioni penetranti, lunghe digressioni, il soffermarsi spesso su dettagli a prima vista insignificanti – che si è trovato impelagato in una strana storia: Victor viene invitato a cena da Marta, mentre il marito è a Londra per lavoro ed il figlio dorme.
L’incontro clandestino sembrerebbe svilupparsi nel modo più convenzionale se non fosse che ad un certo punto accade il peggio: per una non precisata ragione Marta si sente male e muore in pochi minuti.
Non è morta da sola, e il fatto che qualcuno muoia mentre tu continui a rimanere vivo ti fa sentire come un criminale per un istante o per una vita.
Da questo momento assisteremo ad un continuo smascheramento, un gioco letterario di scatole cinesi che sfrutta il potere della parola - di creare suggestione e stuzzicare le corde dell’emotività - per svelare, attraverso un procedere a spirale, cosa si nasconde dietro l’apparenza.
(…) tra noi non c’era stata neppure importanza né solennità né passione ancora, forse soltanto un po’ di oscenità e un po’ di nascente affetto, non c’è stato tempo per altro, in realtà non si sa, non è accaduto quel che sarebbe dovuto accadere ma la sua metamorfosi.
Victor, che potrebbe benissimo dileguarsi, decide di infilarsi nella vita di Marta e svelarne gli intrecci, i segreti, le passioni. Lo fa senza una ragione evidente: a muoverlo sembra essere quel senso di colpa che il titolo richiama.
“Domani nella battaglia pensa a me”, tratta dal Riccardo III di Shakespeare, infatti, non è la frase detta da una moglie al marito soldato, come si potrebbe credere di primo acchito, ma la maledizione del fantasma della regina Anna sul re che l’ha fatta assassinare.
Che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro al tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia. Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori.
I temi che attraversano il libro sembrerebbero quindi la morte e il senso di colpa, invece d’improvviso passano in secondo piano. Il tema principale diventa un altro, è l’inganno della memoria, che racconta solo alcuni parti di un passato e ne nasconde tante altre.
Marias ci dice che ogni segno di passaggio che lascia una vita dietro di sé non chiarisce, ma al contrario confonde senza rimedio, perché tutto si dissolve, e ciò che rimane sono solo dettagli di una complessità incomprensibile.
Victor si fingerà un amico scrittore riuscendo a farsi assumere come “discorsista” dal padre di Marta, sua eccellenza Juan Tellez. Da questa posizione defilata assisterà alle vicende familiari che la morte della giovane donna ha generato.
Al mosaico incompleto che è la figura di Marta all’inizio, esile e inerme, distesa sul letto, si aggiungono di volta in volta nuovi pezzi che sì lo completano ma nello stesso tempo lo complicano.
Quello che dovrebbe apparire più chiaro diventa col tempo più nebuloso.
Victor è razionale, non appare mai emotivamente coinvolto nelle vicende che narra, le vive nella maniera distaccata di uno spettatore solo molto curioso.
L’inganno della memoria allora coinvolge anche il suo stesso passato, le persone che ama o che ha amato: ad esempio la figura della moglie che lo ha lasciato, il cui ricordo, non essendo più rinnovato tutti i giorni, sbiadisce, si scompagina.
Arriverà a confonderla addirittura con una prostituta in un crescendo di situazioni che lascia il lettore col dubbio: è stata realtà o finzione?
“Domani nella battaglia pensa a me” è, in conclusione, un libro complesso come la vita, un romanzo dallo stile unico che ci parla in maniera originale e lucida della natura umana e della sua inesplicabile essenza.
Iscriviti a:
Post (Atom)